Un saluto speciale
FALASCHETTI FIDARDO, MIMMO: mio nonno.
Nel corso della vita si ha la fortuna di incontrare uomini straordinari, e mio nonno testimonia questa ineccepibile verità.
Se ci si mette in ascolto delle lievi sfumature dell’esistenza, si ritrova il suono sereno e pieno di esseri saggi, la cui anima viaggia da tempo ignoto nell’universo per dispensare sapere e armonia.
Il 31 Gennaio 2012, alle ore 18.30, nel suo letto, sostenuto dall’amore di tutti quelli che lo adoravano, mio nonno, Fidardo Falaschetti, Mimmo, è partito per un nuovo viaggio, diretto verso quella luce che ha sempre mostrato in vita nel guizzo luminoso del suo sguardo, nella semplice eternità delle sue parole, in quel meraviglioso sorriso che ha ammaliato e affascinato centinaia di persone da sempre.
Su quel letto ora, solo apparentemente, non c’è più nulla di tangibile, non più un viso da accarezzare o una mano da stringere per trasmettere un’emozione. Ma, ovunque, si sente la sua musica, la sua copiosa e rassicurante presenza, senza la quale sopravvivere a questo dolore sarebbe impossibile.
Fino al giorno prima di volare via nell’universo, mio nonno ci ha rassicurati, accuditi, guidati verso il suo trapasso, con un’energia frutto di quasi cinquanta anni di studi parapsicologici, con una voce certa e ferma che incredibilmente trovava spazio nell’evidente sofferenza fisica.
Quelle parole risuonano in ogni istante, come se la sua voce fosse la vibrazione stessa dell’esistenza, come se il dolore fosse solo un ovvio sottofondo di qualcosa di straordinariamente più grande.
Devo tutto o quasi a questa incredibile persona di cui condivido nome, sangue, e cuore: l’arte, la spiritualità, la passione per le cose belle, la precisione e il buon gusto, la dialettica e la forza di perseguire i propri sogni.
Sono stati 90 incredibili anni di vita, il cui senso risiede in tutto ciò che rimane, ed evidentemente anche in queste mie semplici parole.
Sarà impossibile dimenticare il suo ultimo sguardo che, dopo avermi fissato per un istante infinito, ha seguito una scia verso l’alto, per poi esalare, sereno e placido, il suo ultimo e terreno respiro.
Spero tu non sia arrivato tardi all’imbarco della nave stellare di amore di cui mi parlavi, che è sempre stata li ad attendere la tua meravigliosa anima.Nel corso della vita si ha la fortuna di incontrare uomini straordinari, e questa verità dona loro il meritato beneficio dell’eternità.
Ciao nonnino mio!
Ovunque tu sia ora: sorridente, intenso, eternamente vivo.Fidia