È atroce il bombardamento in Siria.
Ma guardando aldilà di quale schieramento ha bombardato e quale ha subito, potremmo dire che semplicemente A ha bombardato B, e la cosa, forse, ci permetterebbe di cogliere l’assurdità aldilà di nazionalità e provenienza.
Ma possiamo spostare ancora il nostro punto di vista e, rendendoci conto che siamo degli esseri umani che coabitano in un unico sasso sferico gigante che in realtà è un puntino nell’immensità dell’Universo, e che questa è la nostra casa comune…
…e che siamo tutti della stessa “specie”…
…bè, allora dovremmo dire che A ha bombardato A…
…questo è atroce.
Prima dei morti e i feriti, prima delle donne e dei bambini, prima dei gas nervini, prima del bombardamento in Siria o in qualsiasi altro luogo…
…il vero danno, la vera atrocità è l’Umanità che non riconosce se stessa.
Possiamo fare qualcosa?
In termini evidenti, politici e internazionali forse no.
Ma possiamo iniziare a guardare la nostra umanità, e riconoscere in chi ci passa vicino ora un fratello o una sorella.
E che, in realtà, siamo noi stessi, in quanto Esseri Umani.
Può sembrare poco ma non lo è.
È un primo silenzioso passo verso la Pace.
Perché la Guerra, i bombardamenti e le atrocità accadono ogni giorno intorno a noi, al lavoro, in famiglia, nei luoghi pubblici.
Smettiamo per primi.
Guardiamo gli altri considerandoli parte di noi.
Con la Luce portiamo Luce.
Con la Pace portiamo Pace.
Non si tratta di fare i buonisti, né di porgere sempre l’altra guancia.
Non c’è bisogno di fare per forza opere di bene o di “tolleranza”.
Si tratta soltanto di un riconoscimento dell’altro come parte di noi, e dell’iniziare a concepire ognuno di noi come parte di un unico Grande Essere.