Il Fuoco non può uccidere un Drago

Daenerys Targaryen ne “Il Trono di Spade” (Serie TV)

Testi sapienziali antichi, da Oriente ad Occidente, ci dicono che Tutto è Fuoco.

Ogni cosa, ogni fenomeno, essenzialmente sono fatti di Fuoco.

Il Fuoco è anche la nostra stessa Osservazione che diventa Concentrazione (si dice infatti “mettere a fuoco”).

La nostra Presenza è Fuoco, e più si fa densa più il calore, fisicamente e metaforicamente parlando, aumenta.

Possiamo chiamarla Energia, o Forza.

Fatto sta che se aumentiamo la nostra Concentrazione aumentiamo il Fuoco, ma farlo ci stanca e tendiamo a distrarci.

Ma più di quanto pensiamo ci distraiamo per resistenza al Fuoco, per paura di ciò che vediamo e, spesso, per paura di bruciare qualcosa (di fatto rinunciare a qualcosa) a cui siamo legati.

Perché il Fuoco trasforma, e con la Concentrazione bruciamo e trasformiamo pensieri, schemi, convinzioni, perfino situazioni.

A volte poi, ci capita di accorgerci che la Vita è intensa, e con la sua intensità ci riempie.

E anche qui, più che lasciarci attraversare dal Fuoco della Vita, che è anche Sostanza che ubriaca la piccola mente ordinaria, tendiamo a difenderci, interpretando, giustificando e, in ultima analisi, fuggendo.

Ma dalla Saggezza Antica ci viene detto che caratteristica principali degli Sciamani e dei Maghi è quella di padroneggiare il Fuoco.

Può sembrarci qualcosa di strano, per persone strane.

Ma, di fatto, non ci rendiamo conto che non esistono vie di mezzo e, quindi, non ci sono molte scelte:

O viviamo nella paura del Fuoco, o nella Padronanza del Fuoco.

E cioè, nella paura di vivere, o nell’Arte di vivere.

Se viviamo nella prima, di fatto, siamo morti in vita.

Nella seconda, siamo vivi. Davvero.

Insomma. Ci piaccia o no, il Fuoco uccide la gente comune.

Sembra invece, dicono alcuni personaggi di storie fantastiche, che il Fuoco non uccida i Draghi.

Ma, sarà solo leggenda?

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