Pasqua, Resurrezione e vere Iniziazioni
Avendo il coraggio di osare andare col pensiero oltre il già conosciuto e la sicurezza (precaria) che da esso deriva, possiamo volare più in alto della mente ordinaria e cogliere ciò che può cogliere una mente analogico-intuitiva.
E’ il primo accesso ad una “mente superiore” che, sola, può permetterci di vedere (e vivere) le simbologie trasmesse fin da prima della storia conosciuta.
Ecco allora che potremmo non temere di sapere che nei Racconti della Tradizione (ma anche nei frutti delle ricerche di alcuni storici recenti) il Maestro Gesù non è davvero morto sulla croce.
Perché non dovremmo temere una tale ipotesi?
O, meglio, perché questa visione potrebbe addirittura indicarci la via verso una comprensione più profonda (né fideistico-ingenua né ateo-materialista) del Cristianesimo?
E scoprire che esiste un Cristianesimo Esoterico che ci “parla” proprio attraverso (o anche attraverso) la simbologia di alcuni eventi narrati nei Vangeli?
La Resurrezione, come ogni passaggio del racconto della vita di Gesù, non è associabile al concetto della reincarnazione (che ricordiamo, però, essere un concetto presente nel cristianesimo primordiale, prima di essere eliminata letteralmente “a tavolino” molto dopo e per motivi ben comprensibili a chiunque abbia un minimo di esperienza di marketing e strategia di comunicazione manipolativa).
Qualcosa di molto simile al racconto classico della Resurrezione di Gesù è invece riscontrabile in molti racconti della tradizione tibetana dove si narra di Maestri di particolare levatura interiore che, al momento della morte, hanno trasformato anche il corpo fisico in Luce (si parla più spesso di Corpo di Luce o Arcobaleno) lasciando solo le loro vesti nel luogo della scomparsa o al limite, si dice, piccolissimi pezzettini del loro scheletro.
Tenete conto che di racconti simili ce ne sono anche in tempi recenti.
Questo non è tanto importante per cogliere il significato profondo della Resurrezione ma, piuttosto, per riconoscere come molte religioni siano meno diverse di quanto pensiamo.
Tornando al Cristianesimo Esoterico invece, e collegandolo a quella Sapienza Antica che si è mantenuta più o meno viva fino ad oggi, possiamo cogliere questa Celebrazione per riflettere su quanto i termini Maestro e Iniziazione siano oggi abusati e sminuiti, facendo perdere loro il grandissimo valore di indicatori di qualcosa di profondo e spirituale.
Soprattutto, rischiando di fa perdere occasione al vero Ricercatore di avvicinarsi DAVVERO a ciò che viene indicato da questi termini.
E, anche, di iper-semplificare la complessità delle dimensioni “altre” e dell’immenso universo che abbiamo da poter scoprire.
La Crocifissione e la Resurrezione indicano, simbolicamente, il senso di quella che viene definita Quinta Iniziazione e che sancisce la nascita di quello che viene definito Maestro.
Questo nel linguaggio Esoterico connesso a ciò che oggi è conosciuto come Fratellanza Bianca.
Nel linguaggio proprio a Gurdjieff corrisponde alla realizzazione dell’Uomo numero 7.
E’ il momento in cui l’Iniziato (quindi qualcuno che ha già ricevuto delle Iniziazioni) va oltre quella che è già una conquista elevatissima rispetto all’essere umano comune: la consapevolezza permanente della propria Anima e la padronanza dei livelli fisico-emotivo-mentale (la Personalità).
Nella Quinta Iniziazione anche quell’involucro si dissolve per ricevere l’energia del Sé, o Monade, lo Spirito.
Non è questo il contesto per approfondire.
Per farlo in senso pratico e realizzativo occorre una Via e non certo alcune letture.
Questo breve scritto vuole essere stimolo di approfondimento e, prima ancora, di abbattimento dell’ingenuo desiderare iniziazioni di vario tipo con facilità (tanto care alla varie società iniziatiche o scuole esoteriche moderne) o, quantomeno, di riceverle per quello che sono: rituali che possono essere anche emotivamente toccanti ma non per questo oggettivamente trasformativi.
Sarebbe anche auspicabile che le suddette società iniziatiche e le varie vie connesse a Tradizioni Occidentali, Orientali o Sciamaniche, evitassero di cadere preda di questa “corsa alle iniziazioni” per dare il giusto valore a qualcosa di così prezioso per l’essere umano.
l’Iniziazione non è solo una cerimonia né tantomeno il superamento di qualche esame!
Occorre “serietà” insomma (che non è seriosità).
Quantomeno per non darla vinta ai tanti scientisti atei e materialisti che non vedono l’ora di dimostrare l’ingenuità di certe visioni.
Quando avviene una vera Iniziazione Solare non viviamo un particolare momento di intensa emozione.
Anche questo ci insegna il racconto della Resurrezione: con la vera Iniziazione noi non siamo più gli stessi.
Siamo morti e rinati.
Se non inizia un’altra vita non abbiamo attraversato un’Iniziazione, ma solo svolto un rituale più o meno emozionante o interessante.
Un Iniziazione (nel senso di Rito Iniziatico) non deve servire “solo” per creare una trasformazione ma piuttosto per Sigillare un avvenimento interiore a cui si è pronti e dare l’Inizio a nuove possibilità prima assenti.
Questo non toglie che possiamo fare il possibile per portare avanti ciò che è molto più importante di tanti riti o pratiche: un lavoro quotidiano e costante di Osservazione di Sé e dell’Ambiente e di Presenza.
Buona Pasqua di Resurrezione.
Om Shanti 🙏
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