L’Universo Melodico e il Canto dell’Universo
Fino ad oggi credevamo di avere a che fare con oggetti, con cose, con elementi mobili ma precisamente delimitati.
Il senso comune e l’esperienza quotidiana rafforzano questa nostra credenza percettiva. Nessuno può negare che – a livello macroscopico – un urto tra oggetti provochi la rottura del meno resistente, oppure il rimbalzo tra cose di pari consistenza o l’assorbimento di un corpo nei confronti dell’altro. Ma, nel mondo microscopico delle particelle minime costituenti la materia, avviene la stessa cosa?
Esistono leggi che ci fa comprendere e relazionare il movimento delle creste di un’onda con i suoi elementi basilari?
Nonostante la complessa diversità del mondo visibile descrivibile con i nostri cinque sensi, un’altra domanda è d’obbligo. Ci sono dei principi comuni nascosti che permettono di legare tutte le nostre esperienze fisiche ai livelli energetici più eterei e sottili?
Quando i Pitagorici si riferivano all’Harmonia del Cosmo, era solo una metafora una formula scientifica, occultata dietro un simbolismo mistico? E se le cose stanno così, qual era il significato celato dietro la metafora della Gran Sinfonia del Cosmo?
Esisteva un cifrario nascosto relativo a quell’immagine poetica del Mondo soffusa di Melodie? Perché mai, ogni volta che alludevano alle leggi astronomiche, impiegavano espressioni tipicamente musicali?
È pensabile che ci siano oggi delle precise cablature mentali, che ci impediscono di intuire le vibrazioni del Canto che univa l’Universo?
Siamo immersi in un campo oscillatori infinito, come le innumerabili Harmonie musicali che ci sprigionano un unico suono di base. Di questo campo percepiamo soltanto le onde a noi più vicine. Il più delle volte non ce ne rendiamo conto, perché noi stessi siamo conformati da quelle onde, ci muoviamo in esse, che ci determinano nel nostro medesimo modo di pensare. Dal DNA al cervello, attraverso i recettori e le cellule, c’è un continuo scambio di informazioni che riguardano un immane flusso vibratorio E così, dal DNA alla struttura fluttuante della terra, dal sistema solare miliardi di stelle della Via Lattea, fino alle incommensurabili pulsazioni emesse dalle irraggiungibile galassie. L’immensa sinfonia multidimensionale c’invia a illimitati messaggi acustici, filtrati dall’antenna ricettivo del nostro pianeta, sintonizzata unicamente su alcune frequenze, di cui siamo in grado di decifrare solo una minima parte.
All’origine fu la Vibrazione è pertanto un immagine simbolica che solo apparentemente caratteristici mistici. O meglio, è un diverso tipo di misticismo, una sorta di visionarietà dionisiaca, attraverso la quale si può intuire l’invisibile che tutto pervade e che a noi presiede.
Proprio dopo le ultime scoperte della fisica, chi può negare che l’invisibile è fra noi, dentro di noi e degli universi paralleli a noi vicinissimi?
Per fortuna, siamo ormai fermamente convinti che non si possa fare più differenza alcuna tra le diverse spirali della conoscenza. D’altronde, se cultura e tecnologia non saranno riunificate dalla saggezza, nel segno di una coscienza superiore e maturità sociale, esse sono inutili e perlopiù dannose per la convivenza civile tra i popoli. Il tradimento della scienza ufficiale la stupidità dei chierici e dei banchieri hanno condotto l’umanità su strade costellate di tale ignoranza, in cui la geniale intuizione umana e la consapevolezza sono state sostituite dalla fede nella fede, e dall’ignobile credenza nel nulla e nell’incompetenza dei religiosi.
All’origine fu il Suono-Luce rappresenta, allora, un punto di partenza scientifico che, si è unito la giusta cognizione fisica-acustica, potrà dare frutti rigogliosi. Per questo bisogna incentivare intelligenze veramente creative e non seguire i soliti percorsi di “cospirazione legalizzata”, il cui unico fine non è la nuova scoperta, ma entrare in possesso dei finanziamenti governativi. Bloccare le nuove vie della folle ricerca eretica, animate dall’amore per lo studio dei segreti del Cosmo, significa impoverire l’intera umanità e tenerla legata a produzione energetiche autodistruttive, obsolete e paleolitiche, che favoriscono solo le multinazionali degli orrori: le banche!
Una lettura acustico-frequenziale dell’Universo esisteva nelle antiche civiltà millenarie dell’Egitto prefaraonico, nella civilissima Sumer predinastica, una visione altamente scientifica e persino avveniristica, in parte racconlta dala Grecia Arcaica, ma purtroppo distrutta dalle barbarie dei tiranni, dell’oscurantismo della fede e della malvagità umana. Quelle antiche conoscenze non andarono del tutto disperse, grazie alle scuole esoteriche che si nascosero gli occhi dei propagatori di ignoranza e dei dittatori del progressismo imposto da abominevoli interessi finanziari. Oggi è venuto il momento di mettere da parte le nostre presunte conoscenze scientifiche e di affrontare senza remore I grandi errori del passato, prestando orecchio con umiltà e coscienza ad un insegnamento che ci provenga da qualsiasi periodo storico e da qualsiasi civiltà vicina o lontana.
Abbiamo perciò definito la nostra chiave d’indagine Fisica Vibrazionale.
L’intento è quello di vedere dove ci possa condurre una concezione tipicamente “musicale”, che avuto i suoi echi nelle università medievali, quando l’arte dei suoni era abbinata, nei dipartimenti scientifici del cosiddetto “Quadrivium”, alla matematica, geometria ed astronomia.
L’indagine è aperta a qualunque tipo di risultato. Ce ne assumiamo, Però, tutta la responsabilità.
Faremo riferimento ad alcune considerazioni analoghe che hanno delimitato la ricerca dell’ultimo trentennio, in particolare alla Teoria delle Stringhe, che presenta alcuni punti di vista conformi ai nostri. Pure al riguardo, però doveroso constatare che, se essa non sarà supportata da un’adeguata conoscenza delle proprietà strutturali del suono, rimarrà insabbiata nei soliti metodi logici ragionieristici, che stanno causando il fallimento dell’intera cultura occidentale.
Siamo ben consci che il nostro modello d’indagine difetta di prove sperimentali, e di misurazioni oggettive, ma sappiamo anche che le più grandi scoperte hanno bisogno sempre di una forte dose di sogni, mistero ed utopia.
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