I BAMBINI MAESTRI E IL GIOCO DEL PERCHE’
Immaginate una situazione surreale.
Una donna va dal medico per un dolore allo stomaco e decide di portarsi il suo bambino.
La mamma spiega al medico il suo problema e, mentre questo inizia a visitarla il bambino chiede:
“dottore, perché la mamma ha il mal di stomaco?”
Il medico dolcemente risponde: “caro bambino, adesso visitiamo la mamma e cerchiamo di scoprirlo”.
Il bambino osserva attento e incuriosito, nell’eccitante attesa della risposta.
Dopo un po’ di controlli accompagnati da domande specifiche del medico alla signora, il medico torna dietro la scrivania.
Tutto chiaro e semplice: si tratta di gastrite.
Sereno annuncia la diagnosi alla mamma e mentre prescrive dei farmaci appositi parla al bambino:
“Ecco vedi, abbiamo scoperto il perché”.
Fino a qui tutto ok.
Ma l’imprevisto arriva:
“E perché la mamma ha la gastrite”.
Gelo. Silenzio. La mamma sta per rimproverare il piccolo ma il medico interviene comprensivo.
“Non si preoccupi signora” e, rivolto al bambino: “la mamma ha la gastrite perché mangia troppo piccante e beve troppi caffè”.
Contento di aver accontentato il pargolo torna a scrivere.
“E’ perché mangia troppo piccante e beve troppi caffè?”
Il medico comincia ad innervosirsi, ma con un respiro profondo si calma, anticipa la mamma che sta per zittire il bambino e, forte dei suoi studi in ambito psicologico risponde.
“Be, perché è stressata, in questo momento fa una vita troppo frenetica”.
“E’ perché è stressata?” continua il bambino non soddisfatto.
Il medico sta per arrabbiarsi, ma si trattiene.
“te l’ho detto, fa una vita troppo frenetica, ha dei rapporti disarmonici con tuo padre e non ha ancora risolto il suo rapporto con la mamma”.
“E perché?”
A questo punto possono succedere due cose:
O la mamma fa tacere il bambino e se lo porta via ponendo fine a questa situazione imbarazzante,
oppure mamma e medico si fermano un attimo e, improvvisamente, hanno un’illuminazione.
Se accadesse quest’ultima possibilità la mamma comincerebbe a cercare delle soluzioni ai suoi problemi di stomaco più aperte, globali e profonde, senza fermarsi ad una semplice diagnosi con relativa cura somministrata.
Il medico si rimetterebbe sotto a studiare per trovare visioni alternative a quelle ufficiali e tecnologie di guarigione più oggettive.
E tutto questo grazie ad una sorta di iniziazione conferita……dal bambino curioso!
Questo racconto surreale per fare un appello altrettanto surreale (visto che non credo ci siano bambini piccoli a leggere questo blog!):
BAMBINI, VI PREGO, AIUTATECI A CAMBIARE IL MONDO!!!!